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Palazzo Malatesta - Sede Municipale
- Cenni storici
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Particolare del dipinto del XVIsec. che raffigura San Vito mentre regge il castello
Il primo documento illustrato del castello di Monte San Vito è un
disegno della fine del XV sec. che rappresenta una fortificazione
composta da vari elementi, secondo alcuni studiosi il palazzo
comunale fu costruito nei primi anni del 1400, sotto il dominio dei
Malatesta, dove preesisteva un cassero o una fortezza. La porta era
strategicamente posizionata verso est nel punto più difendibile del
nucleo urbano, e per tutto il XVI sec. fu l'unico accesso al
castello.
Il mastio sembrerebbe coincidere con l'attuale torre dell'orologio
posta sopra la porta del castello, l'orditura a pettine dei vicoli
prende l'avvio dall'orginaria struttura delle mura difensive. Alla
fine del '400 la sommità della cinta muraria era percorribile
attraverso un cammino di ronda, mentre un fossato cingeva il
castello.

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Copia notarile del diploma di Federico I a Monte San Vito conservata nel palazzo municipale
Il documento iconografico più
interessante che ci aiuta a ricostruire la fisionomia del castello è
un dipinto della metà del 1500 in cui è raffigurato San Vito che
tiene in mano il castello stesso. L'aspetto generale è ancora medievale,
ma si differenzia per i lavori di ampliamento del palazzo comunale
con un corpo di fabbrica con tre livelli più il sottotetto, i piani
corrispondo a quelli attuali.
All'inizio del 1600 il palazzo subisce
diversi lavori di ristrutturazione e modifiche compresa la
costruzione di una nuova facciata e la costruzione di una nuova torre
campanaria che vanno ad inglobare le strutture medievali compresa la
porta del castello.
Le notizie rintracciate dagli storico
circa l'uso dei locali pubblici ci indicano una vita castellana
condizionata da ambienti ristretti, chiusi, spesso malsani con un
utilizzo delle stanze promiscuo e confuso.
A metà del XVIII sec. Il Consiglio
decide di fare nuove stanze sopra il palazzo e fa ricostruire le
scale in pietra, contemporaneamente proseguono i lavori della nuova
fabbrica in direzione est, annessa alla vecchia.

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Antica cartolina col palazzo municipale

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Palazzo Malatesta come appare oggi
- Sale del Palazzo Malatesta
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Sala del Consiglio Comunale
Nella sala consiliare, recentemente restaurata, si conservano sette tele di prospettive architettoniche, anch'esse restaurate, attribuite a Lorenzo Daretti.
Lorenzo Daretti, pittore ed architetto attivo nella seconda metà del
XVIII secolo, probabilmente di nascita anconetana, di formò alla scuola
bolognese del Bibbiena, presso la quale apprese l'arte della
rappresentazione prospettica. Le opere mettono in rilievo
il carattere familiare della bottega dei Daretti, mostrando in almeno
due di essere, la presenza di più mani, che determinano, seppure nella
unitarietà della concezione dell'apparato decorativo, una non omogeneità
nei risultati pittorici. Le tele si fanno apprezzare per
una solida costruzione generale, per la ricchezza dei dettagli
architettonici e per una grande accuratezza nell'esecuzione.

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Bottega Daretti
Oltre alle sette tele attribuite a Lorenzo Daretti, il Palazzo Comunale
ospita anche dodici tempere nelle lunette del soffitto della Sala adiacente a
quella consiliare: sono opere di Carlo Boria, pittore di Chiaravalle, e
realizzate negli anni Ottanta; rappresentano i momenti salienti di vita
e di storia locale del Novecento.

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Lunette del soffitto
Fotografie di Beatrice Bramucci del Gruppo Fotografico CIDIEFFE di Falconara Marittima.
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